Il Senato ha definitivamente approvato il decreto legge “Competitività” contenente alcune modifiche alla legge 157/92 riguardanti i richiami vivi, la caccia di selezione agli ungulati sulla neve, il caricamento per le carabine semiautomatiche e le nutrie (inserite tra le specie non più protette) dopo che la Camera aveva apportato alcune modifiche in alcune parti del decreto stesso.
Sul decreto si è sviluppata una dura battaglia parlamentare frutto dell’odio e del pregiudizio animalista contro la caccia. Il Parlamento ha respinto l’assalto ideologico e fondamentalista e ha approvato le nuove regole nel rispetto delle direttive comunitarie e nel solco di quel riformismo ambientalista tanto utile al Paese.